Un Viaggio Tra Storia, Tradizione e Innovazione
Nel quarto episodio di OnWine, ci addentriamo nelle colline del Sannio, una terra dove mito e realtà si intrecciano, famosa per una tradizione vitivinicola radicata nell’antichità. Qui, dove la vinificazione vanta origini storiche profonde, scopriamo come tradizione e innovazione si fondono, dando vita a vini di straordinaria qualità.
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Il nostro viaggio inizia con Libero Rillo, Presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini, che ci guida attraverso la storia vitivinicola del territorio. Rillo, con la sua profonda conoscenza e passione, svela come il Sannio, con il suo clima ideale e i suoi terreni fertili, sia stato culla di viti fin dai tempi antichi, e come oggi sia territorio che vive e si aggrega intorno alla viticoltura.
Il Territorio Sannita: Un Mosaico di Paesaggi e Vitigni
Esplorando il Sannio, ci immergiamo in un paesaggio di colline dolci, vigne rigogliose e borghi storici. Questa regione, benedetta da un clima mediterraneo con influenze continentali, è perfetta per la coltivazione della vite. La diversità del terreno, che varia da argilloso a calcareo, contribuisce alla creazione di vini con caratteristiche uniche e distintive.
Del resto, quella che lega questa terra al vino è una storia antichissima, che risale ai tempi dei Micenei – che per primi portarono l’uva nella zona – e dei Sanniti, che vinificavano anche prima dei Romani e avevano già imparato ad appassire le uve. La grande perizia degli artigiani di Dugenta, che pare creassero le anfore più pregiate del mondo antico, testimonia come la viticoltura sia sempre stata un elemento centrale della cultura e dell’economia locale.
Malgrado questo, il territorio non ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista, fino agli ultimi anni: ora il grande sforzo di tutti gli attori della filiera si è tradotto in un salto di qualità, che a sua volta sta finalmente portando i suoi vini alla ribalta.
La Falanghina del Sannio: Espressione di un Territorio
Il focus del nostro episodio si sposta sulla Falanghina del Sannio, un vitigno che rappresenta l’anima del territorio. La Falanghina del Sannio è un simbolo della qualità e dell’identità vitivinicola della regione. Coltivata nelle colline del beneventano, è nota per il suo profilo aromatico intenso, con sentori di frutta matura, floreali e di spezie, e un palato equilibrato tra acidità e mineralità. Non va confusa con l’omonima Falanghina dei Campi Flegrei, un differente clone che tende ad avere un profilo più minerale, con note di frutta fresca e una vivace freschezza.
Olive all’Ascolana
La ricetta di Nadia Stacchiotti
L’altro ospite dell’episodio è Nadia Stacchiotti, autrice del podcast “Racconti di Viaggio”, che ci delizia con la ricetta delle olive all’ascolana.

Ingredienti:
- Olive verdi grandi snocciolate
- Carne macinata (misto di manzo, maiale e pollo)
- Uova
- Parmigiano Reggiano grattugiato
- Noce moscata
- Sedano
- Carote
- Farina
- Pangrattato
- Olio per friggere
Preparazione:
Fate soffriggere un trito di Carote, cipolla e sedano. Aggiungete la carne e fatela cuocere. Cucinate il ripieno e lasciatelo raffreddare. Mescolate la carne con Parmigiano e noce moscata.
Denocciolate le olive, tagliatele a spirale e farcite ogni oliva con il ripieno. Passate le olive prima nella farina, poi nell’uovo sbattuto e infine nel pangrattato.
Friggete le olive in olio caldo fino a che non diventano dorate.
Servite calde insieme a un calice di Falanghina del Sannio nella versione spumantizzata con metodeo Martinotti: una versione Extra Dry se il Parmigiano della ricetta è più sapido, nella versione Brut se il formaggio è più giovane.
Il Sannio: Terra di Streghe e di Vini
Come nota di colore, il nostro viaggio nel Sannio non può prescindere dal richiamo alle janare, le streghe del folklore locale. Queste figure mitologiche, avvolte in mistero e fascino, sono parte integrante della cultura del Sannio, aggiungendo un ulteriore strato di misticismo e storia a questa terra ricca di tradizioni.
Conclusione: Il Sannio, un Mosaico di Storia e Sapori
Attraverso la storia della Falanghina del Sannio, la tradizione delle olive all’ascolana, e le narrazioni di Libero Rillo e Nadia Stacchiotti, questo episodio di OnWine ci ha condotto in un viaggio affascinante attraverso il tempo e i sapori. Il Sannio si rivela come un luogo dove la storia, la cultura e la viticoltura si intrecciano in modo indissolubile.

Una principiante e un sommelier navigato raccontano il vino dal punto di vista dell’appassionato. Che differenza c’è tra un barolo e un pinot noir? Perché alcuni vini profumano di frutta esotica e altri di fiori e, soprattutto, come si fa a riconoscerli? Ma davvero sul pesce ci va il bianco e solo il bianco? Esistono sapori che non si possono abbinare al vino? Daria e Tommaso accompagnano gli ascoltatori lungo un percorso che ha un solo obiettivo dichiarato: far fare un figurone, ma soprattutto dare le dritte giuste per scegliere il vino come farebbe un esperto. Finalmente un podcast sul vino che puoi servire a tavola!
Benvenut* al finale di stagione. Questa volta ci siamo chiesti: ma vigna vecchia farà buon vino? e quanto vecchia può essere una vigna veramente vecchia?
Per l’ottavo e ultimo episodio di OnWine Daria e Tommaso parlano di anche di tannino, ci portano in Umbria a Montefalco e consigliano un vino a Ozzy Osbourne!
Special guest: Giampaolo Tabarrini, presidente del Consorzio di Tutela Vini Montefalco; Mike e Nico, gli host di Podcast, droga e rock’n roll
Per seguire OnWine e scoprire le ricette della puntata: www.onwinepodcast.it
La nostra playlist per la tue cena fighissima: https://open.spotify.com/playlist/5YpjlY5l38qJPbA1vmXs8L
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Immagine in evidenza patrick gantz da Pixabay